Egregio direttore,
in attesa che ne vengano esplicitati i contenuti, vorrei fare una prima valutazione della riforma dei programmi nella scuola italiana, annunciata dal ministro Valditara.... Mi limito ai programmi di Storia, sui quali penso di poter parlare con una certa competenza, riportando alla memoria il mio impegno di anni fa, sul campo.
Il ministro Luigi Berlinguer (4/11/1996) giustamente puntava sullo studio del Novecento, ma la scansione temporale delle epoche precedenti mortificava periodi molto importanti (le civiltà classiche, quella medioevale, quella dell’Umanesimo-Rinascimento, proseguendo con il Settecento e l’Ottocento).
Giustamente il ministro Valditara dimostra di essere consapevole che dobbiamo valorizzare meglio la storia del nostro Paese (messa in un cantuccio dal vizio tipicamente italiano che èl’ esterofilia). Ma la ricchezza artistica, quindi “storica”, di città “uniche”, non solo in Europa! (come Venezia, Firenze, Roma, quelle della Magna Grecia del passato eccetera eccetera) sembra, tra noi, oggi, interessare più per i turisti d’Oltralpe o d’Oltreoceano che attira, risollevando le nostre incerte finanze.
Se col tempo maturano anche le nespole, ora si prende atto di certi errori che ebbero inizio trent’anni fa, e che inutilmente allora avevo indicato a colleghi insegnanti liceali di Storia (tralascio, per brevità, "Storia della filosofia", in attesa forse di un ministro della Pubblica Istruzione, quale valido e qualificato filosofo, meglio se antichista).
SCUOLA, TRA STORIA E RIFORMA
17/01/2025 - Umberto Masperi