Carissimo direttore,
in questi mesi il prof. Massimo Recalcati sta proponendo con insistenza una sfida, quella di riaccendere nei giovani il fuoco del desiderio.
Io mi chiedo come si possa, visto che siamo stati proprio noi adulti non dico a spegnerlo ma a ridurlo a della brace incandescente.
Io penso che si possa fare come si fa in un camino quando uno fa attecchire con nuova legna quella brace e il fuoco riprende a salire e a scaldare l'ambiente.
Fuori di metafora, penso che la strada sia un fuoco che brucia già e che fa bruciare quello sopito di tanti, sia giovani sia adulti. Ci vuole un fuoco vivo che si espande verso gli altri e li accende, bisogna saper vedere i fuochi accesi e lasciare che brucino.
Chi sono questi fuochi che bruciano già? Possono essere giovani o adulti o anziani, sono certamente persone che sanno ascoltare il loro cuore e hanno uno sguardo umano verso ogni altro, che lo sanno prendere per quello che è, non pretendono che sia diverso in quanto riconoscono che così come è egli vale.
Di questo abbiamo bisogno tutti, in primis i giovani; ma ognuno desidera incontrare non più persone che pretendono che sia come loro hanno immaginato debba essere, ma persone semplici che apprezzino e valorizzino come è, in quanto ne sanno vedere la positività.
Così si accende il fuoco del desiderio: con uno sguardo. E questo lo dico non come teoria, ma perché in questi anni ho visto tante persone rinascere proprio per avere incontrato qualcuno che le ha guardate e ha detto loro «Tu, come sei, vali!», e non solo a parole, ma nei fatti. Non, dunque, «Tu varrai se sarai in un determinato modo», bensì «tu vali così come sei»!
Di questo c'è bisogno oggi: di uno sguardo in cui sentirsi voluti bene così come si è, per quel che si è!
IL FUOCO DEL DESIDERIO
27/11/2024 - Gianni Mereghetti