LA QUERCIA ABBATTUTA

03/04/2024 - Rete di Salvaguardia Territoriale - Folletto 25603

Gentile direttore,
l'abbattimento di una quercia secolare è già di per sé motivo di profonda tristezza, perché nulla ha a che vedere con la forza vitale e l’incanto che un albero come questo può rappresentare.
Oggi è un avvenimento ancora più triste perché emblema della devastazione mortificante iniziata al Pagiannunz con l'apertura del cantiere Tigros/Essedue, perché emblema di un agire senza senso, senza coscienza di luogo, senza riconoscimento della storia, nel nome del nulla.
La rovere del Pagiannunz era una delle querce più longeve e belle di Abbiategrasso, ed è stata abbattuta.
Alla vita, ai secoli di storia, alla memoria e all'intelligenza delle piante sono state preferite la morte, un futuro catastrofico, l’ignoranza della speculazione e del profitto dei signori del cemento.
Essedue e l'amministrazione Nai/Albetti hanno la responsabilità dello scempio irreversibile che sta compiendosi su questo territorio. Uno scempio inverecondo, scellerato, barbaro.
Il dono di crescere accanto a una quercia dovrebbe essere per tutte e per tutti occasione di crescita, spirituale e di conoscenza. Ascoltarne i vaticini nel fruscio delle foglie, osservare la vita muoversi tra i rami, trovare rifugio sotto il fusto maestoso, guardare l’albero sostenere il cielo, sentirsi protetti dalla sua immensità non è lusso per tutti.
Le popolazioni celtiche, quelle che tanto piacevano a chi oggi ci governa, consideravano la quercia messaggera di potenza e resistenza, forza della natura, capace di sopravvivere anche alle intemperie più violente, connessione tra mondi del cielo e quelli delle profondità della terra, radici e chioma, albero profetico, messaggero a cui rivolgersi. L’abbattimento di queste sacre creature era motivo di sconforto, paura, atto indegno, sacrilegio, colpa fatale.
Il presente e il futuro che politici e speculatori stanno costruendo su questa t/Terra è per questo mortifero, è per questo catastrofico per tutte e per tutti.
Questa devastazione deve essere contrastata e questo lutto merita il tempo di una riflessione collettiva. Anche per questo ci ritroveremo ancora una volta al Folletto25603 domenica 14 aprile 2024, giorno del Mercato Agricolo No Tangenziale, al quale siete tutti invitati.