Egregio direttore, vorrei con voce forte e chiara pronunciare attraverso le pagine del suo giornale quattro "No" fondamentali.
No alla guerra: i soldati rimangano entro i confini del proprio Stato. Rientrino i contingenti ONU entro i confini del proprio Stato anche perché
hanno dimostrato di non riuscire né a notificare né ad impedire le azioni terroristiche preparate ed attuate sul territorio loro assegnato come si evince dai fatti di Gaza, Libano e Siria.
Se io fossi comandato di andare in guerra, obbedirei senz'altro al fine di condividere con i miei commilitoni la stessa sorte.
Se io fossi capo di un popolo, non me la sentirei di ordinare ai miei uomini e alle mie donne di andare in guerra a morire e a uccidere.
No al terrorismo: i vandalismi, le violenze, gli stupri, le rapine di ostaggi, i ricatti dei terroristi devono essere impediti in ogni modo.
Gli ostaggi devono essere liberati senza alcuno scambio.
Il terrorismo non deve essere paragonato alla guerra: ambedue creano morte e distruzione, ma nel terrorismo, a differenza che nella guerra, ci sono viltà, ipocrisia, ricatto, sotterfugio e criminalità incontrollata.
No al razzismo: l'odio razzista deve essere contrastato in ogni modo.
Le istituzioni laiche, le istituzioni religiose, la scuola, la famiglia devono educare il popolo ad amare gli altri popoli.
L'antisemitismo è razzismo della peggior specie.
La propaganda pro Palestina sia controbilanciata dalla propaganda pro Israele. Non possiamo dimenticare l'olocausto e non possiamo dimenticare che lo Stato d'Israele, fin dalla sua fondazione, è stato continuamente minacciato e assalito dagli arabi circostanti.
Ben venga lo Stato palestinese accanto allo Stato d' Israele.
No alla criminalità organizzata.
Mafia, 'Ndrangheta, Camorra creano corruzione e schiavitù, paura e morte.
In particolare con il commercio e la distribuzione della droga distruggono la personalità umana minando alla base l'equilibrio psicofisico giovanile.
In uno Stato democratico la priorità per i suoi poteri, legislativo, esecutivo e giudiziario è la lotta severa e continua contro guerra, terrorismo, razzismo, criminalità organizzata.