VICENDA MANISERA, A CHE PUNTO SIAMO? SE NE RIPARLI IN CONSIGLIO!

19/03/2024 - Paolo Porati

Egregio direttore,
a una decina di giorni dalla manifestazione dello scorso sabato 9 marzo “Una Città Ideale è Giusta, Liberi dalle Mafie” vorrei condividere alcuni pensieri, nel personale, quanto modesto, intento di mantenere acceso il dibattito, introducendo o ribadendo alcuni spunti di riflessione.
Ebbene, osservare, da partecipante, la presenza alla manifestazione contro la criminalità organizzata di sindaco e assessori dell’attuale giunta al governo della città, mi porta a concludere che la nostra concittadina, la giornalista Sara Manisera, non abbia fatto altro che descrivere la verità: la criminalità organizzata è presente sul territorio e tutti, a partire dagli amministratori, vogliamo essere parte attiva nel contrastare questo fenomeno.
È invece paradossale – o, almeno, lo è secondo il mio modo di ragionare - che sindaco e assessori di Abbiategrasso presenti siano gli stessi che nel settembre 2022 hanno sporto querela per diffamazione nei confronti di Sara Manisera, la cui colpa sarebbe stata quella di aver anticipato, di circa due anni, i motivi che hanno spinto i cittadini del territorio abbiatense (amministratori compresi) a manifestare contro le mafie.
Nel ricordare, peraltro, come la querela nei confronti di Sara Manisera fosse stata “sbandierata” con enfasi dagli esponenti della giunta, mi chiedo: a che punto è quel procedimento?
Non sono un esperto di procedura penale - mi limito a qualche ricordo dei miei studi – ma, sicuramente, visto il tempo trascorso, la fase di indagine deve essersi conclusa. Quindi: o la giornalista Sara Manisera è stata rinviata a giudizio - in questo caso, se non sbaglio, deve aver ricevuto un’informazione di garanzia; oppure gli inquirenti hanno disposto l’archiviazione, ritenendo infondato l’oggetto della querela - in questo caso la nostra concittadina non ha ricevuto alcuna comunicazione.
Nella prima ipotesi, sarebbe interessante conoscere le intenzioni di sindaco e giunta (che nel procedimento dovrebbero operare come Parte Offesa): agirebbero per ottenere una condanna nei confronti della giornalista colpevole di aver sostenuto una tesi che la stessa amministrazione, partecipando alla manifestazione, ha voluto mostrare di condividere?
Nella seconda ipotesi, invece, sarebbe interessante conoscere l’importo di un eventuale affidamento a un legale per presentare l’esposto/querela contro la giornalista (ammetto di aver cercato questo affidamento su Albo Pretorio e Amministrazione Trasparente del Comune senza essere riuscito a trovarlo, sicuramente per incapacità mia, dato che si tratta di atti ad accesso generalizzato e, pertanto, da pubblicare obbligatoriamente).
Nel ringraziarla per lo spazio dedicatomi mi permetto, in conclusione, di rivolgere un amichevole invito ai consiglieri di opposizione Andrei Lacanu e Giovanni Maiorana affinché possano portare questi argomenti alla discussione del Consiglio comunale.
Con i saluti più cordiali.