RICORDO, SMEMORATEZZA E MEZZE VERITÀ

20/02/2024 - Carlo Oldani

Caro direttore,
nel giornale della scorsa settimana la Giornata del Ricordo si merita, giustamente, diverse citazioni. La lettera del capogruppo di Fratelli d’Italia e il resoconto, sicuramente più che fedele, che fai dell’intervento del rappresentante dell’Associazione Esuli della Dalmazia e dell’Istria durante la celebrazione istituzionale della Giornata.
Per semplificare mi limito a riassumere quanto scritto da Gianantonio Stella in una intera pagina, molto accurata e documentata, del Corriere della Sera. Una mezza verità è in realtà una mezza bugia. Il giusto ricordo delle vittime delle foibe senza citare quel che gli italiani, il regime fascista, ha fatto per più di vent’anni ai danni di sloveni e croati quando il regio esercito invase la Slovenia. Bambini, anziani, donne e uomini che sono morti di fame e malattia nei campi di concentramento, italiani, di Rab (oggi in Croazia) o a Gonars, vicino a Udine, per citare un paio di esempi.
Sicuramente il colpevole silenzio, l’ignobile tentativo di cancellare le foibe dalla storia e la tragedia vissuta da trecentomila istriani e dalmati messa tra parentesi per decenni dai “comunisti”, come direbbero Lovetti e Magnaghi, spiega, ma non giustifica, la reazione di amnesia attuata dai “fascisti” di oggi verso le colpe dei fascisti storici.
Il sindaco Nai, leggo sempre dal tuo articolo, ricorda la tragedia del genocidio degli armeni. Non possiamo dimenticare come certe atrocità vivono non solo nella storia ma anche nella cronaca. La pulizia etnica, gli stermini, gli stati nazionali sono stati il senso del Novecento ma sono ancora drammi di oggi. E bisognerebbe rendere omaggio a tutti quelli che sono stati, e sono, eliminati dall’ottusità del nazionalismo e del patriottismo, di qualunque colore fosse o sia.
Può apparire strano che per mezza bugia io possa allarmarmi. Tanto, in fondo, basta aspettare… bisogna capire chi ha subìto da sconfitto (i fascisti per l’appunto) la storia scritta dai vincitori (gli antifascisti, suvvia, più che i comunisti…). Basta avere pazienza e il corso e ricorso storico trasformerà, a furia di spoils system, i vinti in vincitori e mobiliterà i nuovi vinti. Viva l’alternanza e la democrazia occidentale, forse ancora un pochino liberale. Certo, ma, ripeto, queste amnesie mi preoccupano e non solo dal punto di vista storico. Non sono solo i ricordi delle barbarie del secolo scorso, a partire dalla fine degli imperi multinazionali come l’ottomano o l’asburgico. È l’oggi che mi preoccupa. L’Armenia come ricordava Nai, i curdi, santificati come argine all’Isis e massacrati oggi con le nostre armi e i nostri soldi.
E se chiedessimo agli smemorati cosa pensano della possibilità che il governo israeliano deporti centinaia di migliaia di palestinesi di Gaza in quindici sterminati campi di tende, ho paura che mi possano rispondere che in fondo i campi sono previsti sulla spiaggia. O, peggio ancora, che il solo formulare la domanda mi identifica come comunista filoputiniano e sostenitore di Hamas. Mentre sono solo un inguaribile romantico che sogna un mondo sulla falsariga della Trieste di inizi Novecento, dove cittadini di lingua e cultura italiana, o slovena, o croata, o austriaca, o ungherese convivevano serenamente. E mi azzardo anche a sognare uno stato palestinese che conviva con lo stato israeliano, e, in un delirio onirico senza fine, due popoli, prima o poi, in un unico stato aconfessionale.
Ps - Naturalmente non ho problemi a dichiarare che considero Hamas un gruppo terrorista pericoloso quanto, anzi, più di Netanyahu. Pur continuando ad amare la letteratura russa.