IL RE, IL PAGGIO E LE NOVANTANOVE MONETE

14/02/2024 - Luigi Bertolini

Pregiatissimo direttore,
c'era un tempo un re molto triste che aveva un servo molto felice e sorridente.
«Paggio - gli chiese un giorno il re - qual è il segreto della tua allegria?». Egli rispose: «Signore, non ho nessun segreto; non ho nessun motivo per essere triste. Sono felice di servirvi! Con mia moglie ed i miei figli vivo nella casa che ci è stata assegnata dalla corte. Ho cibo e vestiti e qualche moneta di mancia ogni tanto».
Il re chiamò il più saggio dei suoi consiglieri dicendogli: «Vorrei mettere alla prova la felicità del paggio, ma come?». Gli fu consigliato di far entrare il paggio nel giro del Novantanove.
Seguendo le indicazioni del saggio, il re preparò una borsa che conteneva novantanove monete d'oro e la fece consegnare al paggio con il seguente messaggio: «Questo tesoro è tuo, goditelo e non dire a nessuno come lo hai trovato». Il paggio non aveva mai visto tanto denaro e, molto eccitato, cominciò a contare: ....sessanta...novantanove! Deluso, indugio' con lo sguardo sopra il tavolo alla ricerca della moneta mancante. Convinto di essere stato derubato cercò disperatamente ovunque, ma non trovò quello che cercava. Pensava in cuor suo che il numero completo fosse cento e non novantanove. Il suo volto non era più lo stesso: aveva la fronte corrugata ed i lineamenti irrigiditi; stringeva gli occhi e la bocca gli si contraeva in un'orribile smorfia mostrando i denti. Subito pensò a quanto tempo avrebbe dovuto lavorare per guadagnare la centesima moneta. Forse dieci o dodici anni, ma ce l'avrebbe fatta! Il paggio era entrato nel giro del Novantanove.
Poco tempo dopo il re lo licenziò perché non era piacevole avere un paggio sempre di cattivo umore.
Morale: se ci rendessimo conto che le novantanove monete sono l'apice del tesoro e che quindi non ci manca nulla, saremmo appagati, sereni e felici di ciò che possediamo.
Quante cose cambierebbero se avessimo la capacità di goderci i nostri tesori così come sono!