CIAO GIGI, SIGNORE DEL CALCIO E DEL QUOTIDIANO: IL PIÙ GRANDE DI TUTTI

23/01/2024 - Massimo Moletti

Con Gigi Riva non muore un uomo coscritto o quasi di mia mamma! Lui era “Rombo di tuono” e campione
europeo, quasi mondiale, ma nel cuore dei tifosi era sincero ...
Un uomo vero; un eroe stoico da “vecchio e il mare”… Il signore del pallone fatto di cortili e oratori e tante scarpate e giocate sopraffini.
Lui era vicino, non se la tirava. Era un uomo normale nei comportamenti, ma immenso nella classe!
Ricordo il suo incoraggiamento a Baggio a Usa 1994…
Un padre e un figlio, perché il calcio per lui era la sua vita e professione, ma era educazione.
Mai sentito un suo commento frettoloso, mai un suo compagno o avversario ha criticato o messo in dubbio... Era l'uomo che vedevo più vicino al mio essere perché era vicino a noi... Un lombardo cuore di leone forte coi fortissimi e umano con gli ultimi.
Lui che ha dato tutto alla Nazionale, pure una gamba che gli tolse la possibiltà di vincere il secondo scudetto col Cagliari. Sua vera città e amore dove ha dato tutto, ma non solo alla Sardegna, ma al mondo del pallone. Vittorie dei piccoli centri che vengono ricordati in eterno. Ma se la vittoria del Verona non ha un solo principe, quella della squadra sarda ha un Re aiutato da tanti cavalieri...
La notizia l’ho appresa mentre l'Inter alza la coppa super o Supercoppa giocata per soldi fuori dai confini italici. Come è lontano questo calcio, come non è epico e poetico rispetto al pallone del “Rombo di tuono”….
Quanto di questo pallone di oggi verrà ricordato col cuore e non con il taccuino o coi milioni? I grandi non hanno bisogno di macchine o donne o case galattiche per essere immensi. La presenza del signore che portò un campionato dove nessuno si è più nemmeno avvicinato al record…
Era un silenzioso, ma quando parlava era pesante e memorabile: a certi grandi, del resto, basta lo sguardo. Purtroppo non l’ho mai visto giocare “live”, ma solo come capo delegazione della Nazionale. Quella Nazionale che poteva arrivare a grandi risultati, ma ha scaldato gli animi e le notti. Quando la Nazionale valeva più dei denari del club... Un calcio del mercoledì di Coppa e tutti insieme la domenica... Un calcio che non c'è più ? No...
Gigi Riva non morirà mai, perché questo è il calcio tramandato senza smartphone o almanacchi ma raccontato come le leggende dai cantastorie... Storie vere e non pompose, ma da brividi e pelle d'oca. Quando il sangue di scorre veloce e lascia emozioni improvvise e indelebili. La pelle non mente: questo calcio moderno non può andare avanti senza i graffi dei personaggi antologici da scrittura, fine delle feste dello sport più bello.
Ma belli e ricchissimi non vanno sempre a braccetto.
Ciao “Rombo di tuono”, mi resteranno la tua fierezza e la tua classe e calore da padre come nell'abbraccio sincero e protettivo con il povero infortunato Roberto.
Gli uomini veri possono essere calciatori; i calciatori possono essere uomini veri. Quando hanno la stoffa del signore diventano leggende. Le grandi storie non finiscono mai, perché vincere dove nessuno riesce e nemmeno ci prova è mitico. E la fedeltà alla maglia e la grinta del riscatto non saranno mai in vendita
Gigi era Gigi, il più grande di tutti.