TU ES PETRUS

16/01/2024 - Umberto Masperi

Egregio direttore,
non so se questa mia sia fuori luogo per “Lettere al giornale”, ma il sincero apprezzamento per questa iniziativa, che giudico linfa vitale per il pluralismo e l’autentica ‘democrazia’ nella comunicazione, mi è d’aiuto per un nuovo intervento.
Cerco di essere sintetico il più possibile sul problema di fondo che merita veramente approfondimenti ed analisi critiche di numerose pagine.
Inutile fingere di ignorare quale “peso” ha l’autorizzazione delle benedizioni alle coppie irregolari ed omosessuali nella Chiesa cattolica. Continuo a leggere e rileggere il testo della dichiarazione del 18 dicembre scorso, mia copia che sta diventando quasi illeggibile per tutte le mie sottolineature, richiami, rimandi, evidenziature.
Leggo su blog internet commenti, spesso violenti, contro il Papa (eretico, illegittimo, distruttore della Chiesa, massone ed altro di simile).
Anche se già dall’inizio ho avuto delle perplessità, ora, da vecchio cattolico impenitente, voglio dichiarare: «Io amo ancor più il Papa, gli sono vicino, accolgo il suo invito la domenica: ”Per favore, non dimenticatevi di pregare per me”; sono pronto a sostenerlo nella sua missione, in acque tempestose agitate, con le mie capacità intellettive.
Rileggo di nuovo (stupendi anni giovanili!) quelle parole della “Gaudium et spes”, Vaticano II (chi si ricorda ancora?) che sono significative anche in un contesto oggi diverso da quello di allora: ”Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi... e di tutti coloro che soffrono, sono anche le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo”.
La Chiesa oggi, nel Santo Padre, rivive quella missione che fu (rimane sempre) dei primi ‘testimoni’ (Giovanni 15:18 “Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi” ).
Io amo, amo,amo, il “tu es Petrus” perseguitato.