LA PROFEZIA DI RATZINGER

09/01/2024 - Matteo Pinaroli

Egregio direttore,
in risposta al breve articolo di Umberto Masperi di settimana scorsa, che in poche righe ha magistralmente illustrato una certa deriva dei rapporti umani per cui non c’è“ Tregua di Natale “ per le circa 59 guerre in corso nel mondo e per le condivisibili preoccupazioni di fronte a Papa Bergoglio che benedice il popolo LGBTQ+.
Forse siamo di fronte alla realizzazione della profezia di Ratzinger del ‘69 il quale diceva - nel pieno delle sue facoltà mentali - che la Chiesa “Diverrà piccola e dovrà ripartire più o meno dagli inizi. Non sarà più in grado di abitare gli edifici che ha costruito in tempi di prosperità. Con il diminuire dei suoi fedeli, perderà anche gran parte dei privilegi sociali. Ripartirà da piccoli gruppi, da movimenti e da una minoranza che rimetterà la fede al centro dell’esperienza.”
Ma fortunatamente “quando tutto il travaglio sarà passato, emergerà un grande potere da una Chiesa più spirituale e semplificata. A quel punto gli uomini scopriranno di abitare un mondo di indescrivibile solitudine e avendo perso di vista Dio, avvertiranno l’orrore della loro povertà”.
Queste ultime parole infondono un certo ottimismo per il futuro, tipica reazione della cultura Cristiana - e qui citerò l’interpretazione di un altro Umberto, Galimberti - per cui il passato è negatività o peccato originale, il presente è redenzione e riscatto, il futuro è Salvezza Eterna.
Buon 2024 a tutti.