BENE L’ERGASTOLO OSTATIVO

04/11/2022 - Monica Forte

Spettabile redazione, a proposito di quanto dichiarato dalla premier Giorgia Meloni dopo il Consiglio dei Ministri elle scorso 31 ottobre, in merito alla riforma dello strumento del carcere ostativo (articolo 4 bis della legge sull’ordinamento penitenziario), ritengo molto positiva la volontà del governo Meloni di metter mano subito e in modo significativo al testo della norma che modifica lo strumento del carcere ostativo. La Corte costituzionale, accogliendo quanto richiesto dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, lo scorso aprile ha chiesto alla Consulta e al Parlamento di riscrivere la norma, concedendo del tempo (8 novembre), per evitare che le modifiche rischiassero di inserirsi in modo inadeguato nell’attuale sistema di contrasto alla criminalità organizzata. Se non si fosse intervenuto tempestivamente con questo decreto, in cui si è approvata una norma votata solo dalla Camera e non anche in Senato per via della fine del Governo Draghi, si sarebbe rischiato di vedere scarcerati circa 1200 mafiosi. Un Paese come l’Italia non può permettere che ciò avvenga e sono convinta che il neo ministro della Giustizia, Carlo Nordio, insieme al parlamento, possa trovare il giusto equilibrio e presentare alla Consulta un testo adeguato. Le direttive europee vanno seguite, ma ogni Stato deve poi essere in grado di inserirle nel proprio tessuto legislativo e civile senza andare ad inficiare norme fondamentali del proprio ordinamento. Il carcere ostativo per mafiosi e terroristi condannati al massimo della pena è uno strumento importantissimo per l’Italia perché prevede che chi, durante la sua detenzione, non collabora con la giustizia e non dimostra di aver preso le distanze dal tessuto criminale di provenienza, non può e non deve poter tornare in libertà o avere benefici. Le conseguenze ci farebbero infatti fare decine di passi indietro nel contrasto al crimine organizzato.

Monica Forte
presidente Commissione Antimafia
e consigliera regionale di Regione Lombardia