I dati tangibili dopo le elezioni amministrative

29/06/2022 - Folletto25603

I dati tangibili di questi mesi, tra campagna elettorale per le elezioni amministrative, affluenza alle urne e risultati, non fanno altro che confermare quanto diciamo da parecchi anni sino al primo turno di questa ultima tornata elettorale locale.
La democrazia rappresentativa è in coma profondo, la distanza tra i politici e chi vive e attraversa i territori è abissale.
Il territorio abbiatense rischia una devastazione disastrosa. Il territorio rischiava prima delle elezioni e rischia anche dopo queste elezioni. Forse un po' di rovina è già nell'aria, ma delle macerie non abbiamo mai avuto paura, anzi pensiamo che ci sia della verità in esse e che da lì si possa reinventare dei mondi.
Per poter fermare lo scempio politico, sociale, economico e ambientale servivano e servono posizioni e azioni determinate, radicali e chiare. Provocatoriamente potremmo dire che servono posizioni massimaliste. Serve ricompattarsi attorno al NO TANGENZIALE, al NO AL "PARCO" COMMERCIALE, AL NO ALLA SPECULAZIONE. Tre NO belli chiari che sono centinaia di SI! Tre NO che hanno aggregato e mobilitato migliaia di persone. Tre NO che fanno la differenza per il futuro del territorio.
Se si pensa che la mediazione tiepida paghi, che paghino le posizioni concertative poco chiare, i progetti infrastrutturali alternativi, che paghino le pacche sulle spalle, le bottiglie di vino aperte con gli esponenti della maggioranza locale, se si pensa che basti il supporto delle élite locali, che basti qualche referenza della politica regionale o nazionale, se si pensa che questo basti a fermare lo scempio, si commette l'ennesimo errore. Nai e la politica che rappresenta non si fermano con un video sarcastico su facebook, con un accordo nelle sedi dei partiti.
Chi ha pensato di vincere le elezioni con un accordo elettorale tra addetti ai lavori ha innalzato solo un ulteriore muro di fronte a cittadini e cittadine. "Non mischiarsi e essere confusi con quelli del no" non è il problema. Il problema è difronte a questo scempio continuo sottrarsi, rifiutarsi all’idea di una opposizione radicale a questa idea di futuro decadente, fuori dai tempi, ingorda. Sul tavolo e in campo, nelle strade e nelle piazze, vanno messe le proposte, le belle progettualità molte delle quali già concretizzatesi sul territorio, sul piatto vanno messe le molteplici competenze che dal basso i movimenti per la difesa e la trasformazione del territorio hanno generato in questi anni.
Oggi, in quel dell’abbiatense, manca il conflitto, la cultura del conflitto, la messa in discussione, come momento vitale (nelle differenze) per ottenere un risultato prima sociale che politico.
Non è sicuramente un obiettivo facile, ma è l'unico auspicabile.
L'unico modo è mettersi in gioco, incontrarsi e, se serve, scontrarsi.
Senza paura e ipocrisia. Senza pacificazioni per calcolo e quieto vivere.
Rincontriamoci presto nelle strade, al Pagiannunz e nelle lotte per un presente e un futuro diversi.
Continueremo a ribadirlo.

Folletto25603
No Tangenziale - Rete di Salvaguardia Territoriale