Egregio Direttore, leggendo la lettera inviata da un suo lettore in merito alla posizione di Anpi sulla guerra in Ucraina, vorremmo ribadire quanto segue:
Anpi è fatta ancora di ex partigiani (purtroppo per ovvi motivi di età, sempre meno) e da antifascisti innanzitutto, figli e nipoti di partigiani e figli e nipoti di quella Repubblica, democrazia e Costituzione che i partigiani hanno contribuito ad elaborare e che ANPI, per forza di cose, ne è diventata suo baluardo. Quella Repubblica, Costituzione e democrazia che “ripudia la guerra”, quella Repubblica, Costituzione e democrazia che deve trovare nel dialogo, nella pace, nel rispetto del prossimo e non nella corsa agli armamenti le nuove forme di convivenza civile che ci si aspetta da uno Stato democratico come il nostro e dall’Europa.
Il compagno e partigiano Smuraglia, nostro Presidente emerito, fa riferimento, anche come sentire personale, ad una condizione vissuta negli anni ‘40, dove non esisteva la diplomazia moderna, istituzioni e organizzazioni sovra-statali come l’unione Europea o l’Onu, dove non esistevano due schieramenti “armati” opposti che si sono per anni fatti la Guerra fredda, dove non esistevano le armi nucleari o batteriologiche. Peraltro ha smentito in modo chiaro quanto riportato dal giornalista Grasso, ribadendo “i valori, principi, visione politica nonché la grave preoccupazione per la prospettiva di un allargamento del conflitto in corso.” che lo accomunano alle posizione del nostro Presidente Pagliarulo e di ANPI stessa, che sono di ferma condanna di quanto sta accadendo nell’est Europa, così come in altre parti del mondo, ma che non possono trovare soluzione attraverso l’invio di nuove armi.
Vedere come unica soluzione ad un conflitto l’invio di armi, vuol dire avere poca lungimiranza, alimentare il conflitto con il “rischio”, che non possiamo permetterci, di farlo degenerare in un conflitto mondiale le cui conseguenze facciamo fatica solo ad immaginare.
ANPI RISPONDE SULLA GUERRA IN UCRAINA
19/04/2022 - ANPI Abbiategrasso