SICUMERA DEI CAPI E SENSIBILITÀ DEI POPOLI

04/03/2022 - giultra80

La invasione dell'Ucraina è il frutto della prepotente rabbia del presidente russo e della prepotente leggerezza del presidente statunitense, del presidente ucraino e dei presidenti della Unione Europea.
Siamo tutti consci che in Russia vige la dittatura, per cui non c'è da meravigliarsi della sproporzionata reazione russa alla possibilità dell'entrata nella UE e nella NATO dell'Ucraina, repubblica parte integrante, prima, dell'URSS (Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche) e poi, della CSI (Comunità degli Stati indipendenti) e, solo ultimamente separatasi dal legame satellitare con la Russia.
Se, ad esempio, l'Italia, dopo essersi inserita nella NATO e nella UE, facesse l'occhiolino alla Russia, prospettando l'abbandono della NATO e della UE, anche gli USA si indignerebbero e certamente, pur non attuando invasioni e guerre, non starebbero a guardare senza batter ciglio e metterebbero in all'erta le loro basi militari dislocate in territorio italiano.
Questa è la realtà. Una cosa è certa: il buon senso e la lungimiranza di chi governa non sono sempre all'altezza della situazione.
C'è un vecchio proverbio che dice: "non svegliare il can che dorme".
Ora il cane è stato svegliato e le conseguenze del suo risveglio non ricadono solo sull'Ucraina, ma anche su tutta l'Europa.
Personalmente, se fossi nei panni del nostro Parlamento, del nostro Governo e del nostro Capo dello Stato che è anche Capo delle Forze Armate, pur, in accordo con UE, USA, NATO e ONU, sostenendo l'Ucraina contro la insensata prepotenza russa, accogliendo i profughi, fornendole medicinali, generi alimentari, vestiario e, tramite la Croce Rossa, un ospedale da campo e personale medico e infermieristico, colpendo la Russia con le più dure sanzioni e attuando uno sbarramento preventivo di difesa militare lungo i confini orientali della UE, non fornirei all'Ucraina armamenti e non manderei allo sbaraglio militari italiani a fare la guerra oltre tali confini come maldestramente abbiamo fatto in Iraq e in Afganistan.
 Spero che la tragedia del popolo ucraino contribuisca a spronare cuore e mente di tutti gli uomini dell'unione Europea e di tutto il mondo a:
−lottare strenuamente contro il razzismo
−aprire le frontiere ai migranti di ogni etnia condividendo con l'Italia l'accoglienza e l'assistenza che quest'ultima ha offerto e offre tanto agli ucraini quanto a tutti coloro che fuggono dalla miseria, dalla paura, dalla dittatura, dall'odio razziale, dalla guerra, dalla morte.
Concludo puntualizzando la mia estrema perplessità a fronte del fatto che l' OSCE (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa), associazione di 57 stati, tra cui i membri della UE, gli USA, la Gran Bretagna, la Russia, la Bielorussia e l'Ucraina, non si faccia sentire e non intervenga. Mi chiedo. "Se l'OSCE non interviene ora, a che cosa serve !?" Comunque, visti la protesta corrente nelle città russe e gli arresti di massa, vista la totale ferma contestazione dell'ONU, degli USA e della UE e visto il prudente atteggiamento della Cina, credo che, nonostante le sue apparizioni e i suoi proclami nello sfolgorante zaristico scenario del Cremlino, Putin abbia i giorni contati.