NATALE: STUPORE E INDIGNAZIONE

23/12/2021 - Robecco Futura

Natale è la festa per eccellenza dello stupore. Lo stupore permette di assaporare la bellezza del Natale, un avvenimento che ormai in tutto il mondo è riconosciuto nella sua sacralità. Credenti e non credenti si fermano per un attimo a riflettere, tacciono persino le armi. E diventa ancora più importante quest´anno per via del maledetto virus che ha inferto molte sofferenze al genere umano e che la scienza sta tentando di debellare; esso non si fermerà neanche a Natale potete scommetterci. Ci si rifugia nella scienza e anche nella fede per chi crede (ma forse tutti, anche se inconsciamente credono), ci si misura ogni giorno con le sofferenze della gente e purtroppo anche con l´ipocrisia di moliti. Di chi, in particolare i detentori del potere, per lavarsi la coscienza, lancia messaggi di bontà che finiscono regolarmente dopo le feste, per lasciare spazio alla solita presa di distanza che segna il Noi e il Voi, dove il Voi spesso è poco considerato. Eppure tutti, sempre ipocritamente, continuano a ripetere come un mantra, che dal Covid si esce tutti assieme, che occorre restare uniti e collaborare, salvo poi non farlo per tante altre cose importanti, come ad es. per il problema relativo al clima o al PNNR che riguarda le future generazioni. Lo stupore del Natale non deve però disgiungersi dall´Indignazione. Così come Gesù scacciò i mercanti dal tempio, anche noi abbiamo il dovere di risvegliare le nostre coscienze e gridare forte contro le ingiustizie di ogni tipo esse siano, dall´immigrazione, alla povertà, al precariato, al lavoro, allo sfruttamento, ai morti sul lavoro ecc. . Non possiamo più rimanere ai margini a guardare, perché le future generazioni, Greta Thunberg insegna, ci stanno guardando. Le generazioni future non saranno grate ai politici e agli amministratori locali per aver detenuto il potere, ma per come lo avranno gestito. Una presa di coscienza è indispensabile da parte degli amministratori locali, perché non basta più la buona volontà e la presenza, ma occorre un salto di qualità che vada oltre il contingente e l´ordinaria amministrazione, per aprirsi a un mondo nuovo, che è già in viaggio. E questo, a nostro modo di vedere, si potrà fare, solo se si porteranno avanti comuni progetti territoriali, che caratterizzino per i decenni futuri il nostro territorio. E poichè è Natale, ricordiamo a tutti che solo attraverso il terzo principio che la Rivoluzione Francese ha sancito dopo l´egalitè e la libertè, la fraternità (rimasta spesso sulla carta), riusciremo a vincere le battaglie per lasciare un territorio migliore.