QUESTIONE... DI ALGORITMI

15/10/2021 - Roberto Bellia

Egregio direttore, la politica mondiale spinge verso l’utilizzo di sistemi digitali per qualsivoglia pagamento: ogni spesa una commissione per le banche e un costo in più per il commerciante che lo addebiterà all’utente, cioè a noi cittadini, ma oggi il potere è in mano alla finanza e la politica si sottomette nella speranza di ricevere un ‘rin graziamento’. E non si parla solo di pagamenti bensì della gestione telematica di ogni altra attività. Poi, come è capitato lo scorso lunedì 4 ottobre, il sistema si inceppa, e tutti sono paralizzati per oltre sei ore, gli stessi tecnici non potevano accedere agli impianti per sanare il guasto perché per entrare si doveva utilizzare proprio quel sistema che ne imponeva l’utilizzo. Eppure, siatene certi, a nessun leader verrà in mente di cambiare o almeno moderare la sua posizione. Tutti dipendenti da web il quale, se si ferma, ti paralizza: tutti webeti, dipendenti da un semplice algoritmo. La domanda è: tra miliardi di persone parecchie migliaia o forse milioni svolgono mansioni vitali per sé, per altre donne e per altri uomini, mansioni vitali da completare entro un tempo limitato oltre il quale è il disastro, l’invalidità, la morte, perciò se queste persone saranno paralizzate da un default chi sarà responsabile delle infermità e della morte di decine, centinaia, migliaia di esseri umani? La risposta è semplice: i politici che ci vogliono sottomettere agli algoritmi finanziari: tutti osannati dai media, Punto.