PROGETTO ANAS VIGEVANO-MALPENSA

18/06/2021 - Comitati No Tangenziale

Dopo una battaglia ventennale, il TAR ha imposto uno stop alla Superstrada Vigevano/Malpensa. Eppure il progetto Anas è ancora radicato nelle menti dei nostri politici che pur dicono di lavorare per una transizione ecologica.

Sui giornali e TV locali sono apparsi di recente alcuni articoli che riguardano il progetto, da sempre osteggiato da gran parte delle comunità del nostro Territorio.

Si parla di un progetto che il Ministero delle Infrastrutture starebbe portando avanti, i cui dettagli appaiono al momento fumosi o quanto meno lasciati alla libera interpretazione dei lettori.

Non sappiamo ancora quale sia realmente l’ipotesi progettuale del ministero. Già questo fatto, di per sé, sarebbe sufficiente a dimostrare la suprema indifferenza delle “Autorità” nei confronti di sudditi (pardon, dei cittadini).

L’opacità delle istituzioni è sintomatica della non casuale mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini e della mancanza di reale volontà di trovare insieme delle risposte che veramente risolvano i problemi.

Da informazioni raccolte sembrerebbe che la tratta “C “ Vigevano/Albairate sia la stessa del progetto originario. Quindi, a meno di essere auspicabilmente smentiti, con una nuova strada esterna ad Abbiategrasso, in territorio vergine, e con il famigerato ponte lungo 600 metri a scavalcare navigli e ferrovia tra Abbiategrasso e Albairate.

Si parla dell’intenzione di rivalutare la tratta “A” del progetto originario (Albairate/Magenta con variante di Pontenuovo) con una corsia per senso di marcia. Anche se nel progetto originario già era prevista una corsia per senso di marcia ma con espropri e svincoli previsti per 4 corsie. Ci domandiamo se gli abitanti di Castellazzo de’ Barzi debbano nuovamente cominciare a preoccuparsi seriamente. La Variante di Pontenuovo danneggia i cittadini di Boffalora senza alcun vantaggio per il traffico che paradossalmente si riversa sul loro comune.

Infine per la tratta B (Albairate / Milano) sembrerebbe sia stato richiesto dal Ministero di redigere un progetto di fattibilità tecnico-economica. Il che dice tutto e niente contemporaneamente. E’ mai possibile che non si possano avere dettagli più precisi e di non ricevere la solita decisione calata dall’alto, non concordata e non condivisa dal territorio ?

L’ipotesi di raddoppio ferroviario dell’intera tratta Albairate/Mortara non può che essere accettato positivamente, anche se sarebbe utile conoscere i dettagli visto che la ferrovia attualmente divide in due le città di Abbiategrasso e Vigevano causando non pochi disagi.

Da molti mesi, dietro esplicita richiesta della Struttura Tecnica del Ministero, i Comitati No Tangenziale insieme agli Enti e agli agricoltori che hanno vinto il ricorso al TAR Lombardia, hanno inviato una loro proposta complessiva sulla viabilità del territorio, alternativa al Progetto ANAS. Tale proposta, già largamente pubblicizzata negli scorsi mesi, si fonda su alcuni assunti imprescindibili:


1) nessuna parte del progetto ANAS originario doveva essere presa in considerazione quale base di discussione.

2) Il raddoppio della ferrovia Albairate/Mortara rimane il punto focale delle nostre proposte alternative

3) Le proposte di intervento da noi ipotizzate (su tutte le tratte si prevede la sostituzione dei semafori con rotonde, semplice circonvallazione a Robecco, più altri interventi minori) vengono tuttora ritenute sufficienti a risolvere concretamente i problemi di traffico della zona, senza dovere stravolgere il territorio con anni di cantieri per la realizzazione di una Superstrada e, certamente, a costi molto ridotti per la comunità .

Una volta realizzate queste opere minori e dopo un lasso di tempo utile a quantificare la concreta incidenza di questi interventi sulla diminuzione dei problemi viabilistici auspicati, si proceda ad una verifica dei flussi di traffico e, se del caso, provvedere a eventuali ulteriori interventi migliorativi.


Siamo in un periodo complicato.

Le scelte riguardo al futuro viabilistico del nostro Territorio che verranno prese dai “decisori” potrebbero impattare su di esso in maniera considerevole.

E’ nostro compito, insieme a tutto il fronte contrario al progetto ANAS, tenere alta la guardia per fare intendere alla “politica” che i cittadini rifiutano in toto “nuovi” progetti calati dall’alto, ricalcanti parzialmente l’ormai vetusto progetto che, dopo la sentenza del T.A.R. , sarebbe opportuno accantonare una volta per tutte.