TARANTOLA ATTACCA LA MAGGIORANZA E AMAGA SULLA CESSIONE DELLA PARTECIPAZIONE IN ALD

26/03/2021 - Luigi Alberto tarantola ("Ricominciamo Insieme")

Spettabile redazione, Amaga Spa, la società multiservizi di Abbiategrasso, vuole vendere la partecipazione in Aemme Linea Distribuzione (Ald), al fine di recuperare risorse utile e ripianare i debiti nei confronti del Comune. Ald è la società che si occupa della gestione degli impianti e delle reti di distribuzione del gas metano. La proposta di vendita della partecipazione in Ald è un’operazione che non ci convince per metodo e finalità e così abbiamo formalmente chiesto e ottenuto il parere del Collegio dei Revisori dei Conti del Comune di Abbiategrasso. Le risposte che abbiamo ricevuto hanno aumentato le nostre perplessità sulla gestione della società da parte dell’attuale Consiglio di amministrazione; il Collegio dei Revisori dei Conti e il segretario generale Lorenzo Olivieri, hanno espresso parere negativo sulla proposta di vendita per diverse e importanti ragioni: in primis spiegando che la proposta “non è legittima” in quanto l’operazione non è rimessa alle decisioni della Società ma dei Soci, che nel caso di specie è identificabile nei Consigli comunali degli Enti soci. Inoltre, revisori e segretario generale rispondono che non è corretto, tenendo conto degli ultimi Consuntivi approvati (2018 – 2019) e del Bilancio previsionale che non vedono rilevare, da parte degli Amministratori, da parte del Collegio Sindacale e della Società di Revisione, situazioni pregiudizievoli alla gestione ordinaria economico finanziaria. Abbiamo anche chiesto se la partecipazione in Ald costituisca un attivo patrimoniale allo stesso modo dei crediti che il Comune ha nei confronti di Amaga. I revisori e il segretario hanno risposto di “no” spiegando che la partecipazione in Ald, come esposta nel Bilancio e nella Relazione al Bilancio di Amaga, rappresenta un investimento duraturo e strategico al contrario del debito verso il Comune che rappresenta una operazione di natura commerciale ordinaria, nell’ambito di un contratto di servizi. Altra importante domanda: con la vendita della partecipazione non si costituiranno i presupposti per un danno a carico del Comune di Abbiategrasso, che sarà costretto a vendere un asset patrimoniale per permettere alla sua società multiservizi di pagare i debiti, compresi quelli nei confronti dello stesso Comune? Il Collegio ha risposto che l’eventuale vendita potrebbe essere considerata una operazione di disinvestimento, a fronte di una alternativa di investimento che tenga conto delle caratteristiche strategiche nell’ambito della Società e dell’Ente ma ha anche evidenziato che l’attuale partecipazione ha risultati economici positivi che possono giustificare il mantenimento in una fase transitoria. Il Collegio dei Revisori e il segretario generale, quindi, hanno bocciato in modo netto e chiaro la proposta di vendita della partecipazione in ALD che continua ad avere risultati positivi. La Società ha avanzato una proposta, in modo illegittimo perché non le spetta, per ripianare i debiti nei confronti del Comune di Abbiategrasso. Non è stato individuato un valido investimento alternativo a fronte dell’eventuale vendita della partecipazione. In Consiglio comunale è sempre stata descritta una situazione sulla società che non corrisponde al vero e già con la fusione per incorporazione di Navigli in Amaga erano emerse perplessità sui tempi e modi oltre che per le giustificazioni di merito proposte e poi adottate. Si continua a giustificare che i debiti di Amaga dipendano da fatti di nove anni fa. Non riteniamo vera tutta questa situazione finanziaria negativa, causata dal prelievo del fondo di riserva nel 2012, sbandierata dal presidente della società. Infatti, se tutto ciò avesse trovato riscontro oggi Amaga non esisterebbe più. Altra considerazione, se non ci sono situazioni pregiudizievoli come hanno spiegato i revisori, perché allora non vengono pagati i debiti? Questo bisognerebbe chiederlo al presidente di Amaga e alle amministrazioni che da sempre si sono avvicendate all'interno della multiservizi. E quello che questa amministrazione sta portando avanti come la soluzione di un problema annoso, ereditato da altri, sembra non trovare nemmeno il consenso dal punto di vista di un disinvestimento. La domanda allora sorge spontanea: perché si vuole vendere la partecipazione in Ald? Probabilmente perché diventa più facile fare queste operazioni, come quella già fatta per la fusione, che mettere mano alla gestione, tanto il conto non viene sostenuto né dagli amministratori né dai vari direttori. A pagare sono solo i cittadini abbiatensi. In questi anni in Consiglio comunale ho solo letto relazioni chilometriche ed autocelebrative, ma nessuna analisi sui costi dei servizi. I revisori in poche righe di risposta hanno smentito mesi e mesi di interventi del presidente di Amaga in Consiglio comunale in tema di criticità finanziaria risolvibile solo con la vendita di Ald, dopo che ci aveva venduto la fusione come migliorativa della gestione nel suo complesso. Ma probabilmente nemmeno la fusione è servita. Sarebbe necessario nelle sedi opportune verificare lo stato di salute di Amaga, fare una analisi dei costi come peraltro già suggerito dal dirigente comunale nella relazione di fine anno e individuare, se ne esistono ancora i presupposti, idonee strategie di rilancio industriale a breve e lungo termine. In ogni modo, ci aspettiamo una presa di posizione da parte della maggioranza che regge il Comune di Abbiategrasso sulla proposta di vendita della partecipazione in Ald e in generale sul futuro di Amaga».