NOVEMBRE 2025, LA TANGENZIALE CHE AVANZA: ABBIATEPIETAS...

17/11/2025 - Alberto Clementi

Caro direttore,
mi riallaccio alla lettera della settimana scorsa da Lei pubblicata in cui trattava la presenza di reti arancioni di plastica che delimitano aree da espropriare per il passaggio della nuova strada prevista la Vigevano Malpensa (che non va a Milano), ponti, viadotti colate di cemento e asfalto che sfasceranno i nostri fruttuosi terreni. Non mi vergogno e penso di non essere il solo ad avere avuto un magone nel vedere quello scempio.
Sara un cambiamento totale ed epocale che la popolazione locale non avverte nel modo dovuto, diventandone complice. Questo estremo sacrificio sulla terra delle nostre colture e dei nostri avi verra deprezzata e trasformata come in una qualsiasi città della cintura milanese.
Fra poco sarà troppo tardi, questo progetto sostenuto dalla giunta Albetti-Nai si sta avverando dopo decenni di lotte dei comitati contrari, si proprio quel Nai che solo pochi anni fa sosteneva che sulle strade del Parco del Ticino si sarebbero dovute eliminare le cartellonistiche pubblicitarie ritenute disturbanti e invasive per il parco stesso (ne ha fatta di strada).
Una sinistra debole e confusa nel passato anche complice sembra che resti a guardare.
Che belli saranno gli svincoli: uscita Abbiategrasso Nord, uscita Abbiategrasso Sud, farà molto grande città. Faranno correre più veloci macchine prese a rate e merce ancora su gomma.
Siamo arrivati a tutto cio con una borghesia locale muta e assente asserragliata nei propri Club, che ha lasciato le leve del comando a politici beceri senza visioni per il futuro, se non quello di un progresso illimitato.
Parco del Ticino (non pervenuto), la chiesa non parliamone, nessuno ha alzato la voce nel modo dovuto. In questa citta senza teatro e cinema con una crisi economica post-industriale con problemi di emigrazione, mafie droghe e guerre in questo scenario completo qualcuno pensa che questa strada faccia da volano all’economia locale.
A chi mi dice che questo sia frutto del cambiamento, rispondo che questo e solo un fallimento sociale, ambientale ed etico.
Ma la contropartita alla Vigevano Malpensa quale sarà? Non sarà l’invasione prevista di centri dati? Se fosse così ce lo dicano ufficialmente così ne prenderemo atto.
Nel frattempo, in città ci sarà molto lavoro per architetti e geometri, impegnati a riprogettare i tanti negozi sfitti in alloggi sui piani strada, così l’idea di città dormitorio verrà definitivamente completata.
Cito anche l’abbandono della Allea zona centrale completamente al buio e pericolosa come un deserto urbano, contrapposta a quell’area bene illuminata in zona Tigros che ha spostato il vero baricentro della città.
Tra poco inizieranno le schermaglie tattiche preelettorali, strategie personalismi al servizio di piccoli poteri locali, ma programmi e visioni future ce li scorderemo.
Figli e nipoti si allontaneranno molto di più da questa realtà in cerca di lavoro, salari più alti, pace, bellezza luoghi con meno criminalità per accrescere i propri sogni.
Rimane una osservazione sulla nostra gente che non può più stare in silenzio, non vedere, non sentire come le tre scimmiette; quindi, questa super strada e indifendibile obsoleta e distruttività ce ne accorgeremo molto presto.
Abbiategrasso non ne guadagna nulla e pura rapina e sottomissione alla politica in auge di questi dannati anni.