Caro direttore,
ti chiedo ospitalità per manifestare il mio sconcerto, credo condiviso da molti altri semplici fedeli, per la recente nota del Dicastero della Dottrina della Fede, che giudica inopportuno l’uso del termine “corredentrice” riferito alla Madonna.
Non capisco il senso di un intervento così deciso su tale questione che non mi pare tanto urgente. Tralascio di dire della competenza teologica del cardinal Fernandez, l’estensore della nota, competenza di cui molti dubitano, visti i libri scritti da lui in passato. Tralascio anche il fatto che questo termine è stato da sempre usato nella Chiesa, non solo dai Padri antichi ma anche da papi come Leone XIII e san Giovanni Paolo II, nonché dal santo cardinal Newman, tra l’altro tre giorni prima proclamato dottore della Chiesa.
Mi è sempre sembrato fosse chiaro a tutti i cattolici, non ho mai incontrato nessuno che la pensasse al contrario, che la redenzione viene solo da Gesù Cristo con la sua incarnazione, passione e morte in croce. Nessun essere umano, nemmeno la Madonna, può sostituirsi in questo. Non c’era bisogno di nessun documento per ribadirlo. È però altrettanto vero che senza il sì di Maria all’angelo l’incarnazione di Cristo non ci sarebbe stata e quindi che la collaborazione di Maria al progetto redentivo di Dio in Cristo è stata determinante. Inoltre con la sua sofferenza di madre sotto la croce del figlio morente essa ha in certo qual modo condiviso più di ogni altro essere umano la sofferenza redentrice di Cristo. E questo è anche un messaggio per tutti noi: per salvarci Dio ha bisogno del nostro sì, e il sì di Maria è stato il primo e il più importante, e anche il nostro dolore, se offerto a Dio, acquista un senso in quanto si unisce alla sofferenza redentrice di Cristo.
Qui sta la collaborazione di Maria alla redenzione. È questo il senso del termine “corredentrice” da sempre accettato nella Chiesa. Mi sembra tutto molto chiaro e non bisognoso di tante spiegazioni. E riguardo al termine “mediatrice” di ogni grazia, anch’esso caduto sotto la scure del cardinal Fernandez nel suo documento, mi basta quello che dice Dante Alighieri: «qual vuol grazia ed a te non ricorre, sua disianza vuol volare senz’ali».
Sinceramente non capisco la ratio di tale documento: si intendeva porre un freno alla devozione mariana del popolo? Si intendeva cercare di non urtare i protestanti finendo così però per urtare gli ortodossi nei quali è viva la devozione mariana? Come altre volte invece di fare chiarezza il documento del Dicastero crea ancor più confusione.
Forse i punti bisognosi di chiarezza nell’attuale insegnamento della Chiesa sono altri che ben conosciamo e che toccano la sfera del peccato, della difesa della vita dal concepimento alla morte naturale, della morale, dei sacramenti, del concetto di sinodalità. Su questi temi aspettiamo sì tutti, da tempo, parole chiare.
MARIA È VERAMENTE "CORREDENTRICE"
11/11/2025 - Alessandro Grittini



