Carissimo direttore,
ho partecipato al Convegno sul tema "Il sacro in Dante e Gaudì" che si è svolto a Verona e sono rimasto colpito da questo affascinante tentativo di trovare ciò che lega Dante e Gaudì, entrambi geni, ma molto diversi.
Io a dire il vero ho conoscenze molto limitate: Gaudì l'ho incontrato grazie a Sandro Rondena, il nostro amico architetto che mi ha comunicato il suo sguardo così attento a lui, mentre di Dante ho una conoscenza scolastica, mi ricordo la lettura appassionata della Commedia che faceva il mio indimenticabile professore di Italiano al Liceo.
Nutro una grande stima per entrambi, le loro opere mi colpiscono molto e aprono il mio sguardo ad una bellezza che esercita una grande attrattiva, così in forza di questa passione mi ha colpito fortemente il lavoro che stanno facendo nell'Università di Verona in collegamento con l'Università di Barcellona per trovare le relazioni tra queste due grandi personalità artistiche. È un lavoro certamente immane anche perché entrare dentro la ricchezza di Dante e Gaudì e paragonarli implica un percorso molto approfondito. Tutto questo mi porta così a dire la prima percezione che ho avuto di fronte a questo tentativo, e cioè che sia Dante sia Gaudì nel sacro implicano la realtà intera. Questo colpisce di entrambi, che per loro il sacro non è in un mondo spirituale, ma vive dentro la realtà concreta, fa parte della storia degli esseri umani, incide sui destini di uomini e donne. La prima intuizione che ho avuto è che ci troviamo di fronte ad una precisa identificazione del sacro, come mistero che tocca e cambia la realtà. Questo è quanto mai interessante, perché nelle opere di questi artisti troviamo Dio che impasta la realtà e così nella realtà concreta troviamo le tracce del mistero.
Questo convegno apre ad un lavoro, vi è una produzione artistica da indagare e da mettere in relazione per scoprire che cosa vedevano questi due grandi geni.
DANTE E GAUDÍ, DUE GRANDI GENI A CONVEGNO
01/10/2025 - Gianni Mereghetti



