TICINO OLONA: BOOM DI RICHIESTE

16/06/2025 - Salvatore Forte - presidente Fondazione Ticino Olona

Egregio direttore,
lo scorso 30 maggio è scaduto il termine per la presentazione dei progetti sugli altri tre bandi di Fondazione Ticino Olona che erano ancora attivi dopo quello sugli oratori. Comincia dunque per la Fondazione il periodo più intenso, più delicato e più difficile dell’anno: il periodo che deve portare all’approvazione dei progetti che saranno ammessi al contributo.
Ma andiamo con ordine per avere una prima precisa idea del terreno su cui dovremo muoverci, soffermandoci sulla situazione così riassumibile: per il Bando relativo a “Bambini, Adolescenti e Giovani” sono stati presentati 36 progetti per una richiesta complessiva di 228.322 euro, contro una disponibilità di 100 mila; per il Bando “Fragilità e Marginalità” i progetti sono 24, la richiesta 161.128 euro e la disponibilità sempre di 100 mila; per il Bando “Arte e Cultura”, ancora 36 i progetti, ben 226.100 gli euro richiesti contro i 130 mila disponibili, il che significa che a fronte di una disponibilità da parte di Fondazione Ticino Olona pari a 330 mila euro, la richiesta di finanziamento di 96 progetti complessivi raggiunge la cifra quasi doppia di 615.551 euro…
Dal punto di vista degli ambiti territoriali di provenienza, invece, è il Legnanese a fare la parte del leone con 46 progetti presentati contro i 16 del Magentino, i 12 dell’Abbiatense e del Castanese e i 10 che riguardano infine più di un ambito o l’intero territorio di competenza della Fondazione medesima.
Riepilogando: 96 progetti, distribuiti in modo ragionevole tra gli ambiti territoriali, con richieste che sono poco meno del doppio del plafond disponibile per questi bandi.
Da una parte quindi la gioia di un territorio attento e partecipe, dove il mondo del volontariato si prodiga per aiutare chi è meno fortunato di noi, per promuovere arte e cultura oppure (ed è la felice sorpresa di quest’anno) per essere a fianco dei bambini e dei giovani e dei loro bisogni. Dall’altra la preoccupazione di non avere risorse sufficienti affinché tutti i progetti meritevoli possano vedere la luce.
Una preoccupazione che si ripete quasi tutti gli anni e che però ultimamente segnala la necessità di trovare nuove risorse per non spegnere sul nascere gli entusiasmi e la voglia di fare, tenendo presente che l’opera di sussidiarietà che gli Enti fanno non è facilmente ed efficacemente sostituibile dagli Enti pubblici.
Nuove risorse si trovano se si coinvolge tutta la Comunità, nella consapevolezza che non è sufficiente tamponare le emergenze ma occorre investire in qualcosa che guardi anche al futuro (come i fondi patrimoniali, i fondi sociali, i lasciti testamentari per fare qualche esempio). Pubblico, privato sociale e privato profit dovranno muoversi in maniera sinergica e confrontarsi su quali siano le azioni migliori sulle quali investire.
Nel frattempo, come sempre, i consiglieri della Fondazione si impegneranno al massimo per arrivare alla soluzione migliore possibile utilizzando, come spesso mi ritrovo a ripetere, la diligenza del buon padre di famiglia.
Entro fine giugno dovremo riuscire a comunicare gli esiti e forse riusciremo anche a pubblicare l’ultimo bando dell’anno dedicato all’Ambiente.