BENE COMUNE: CONSAPEVOLEZZA E PARTECIPAZIONE

16/06/2025 - Christian Troiano

Spettabile redazione,
il bene comune è la ragion d'essere della nostra società democratica, un mosaico in continua evoluzione, arricchito di recente anche dalla nascita della Consulta Giovani di Avis, presentatasi lo scorso 14 giugno. Dalla mia esperienza pluriennale nella Consulta Giovani del Comune di Abbiategrasso, ho avuto modo di osservare come tutti i gruppi, le associazioni e le istituzioni che lavorano per questo obiettivo, pur con finalità diverse, siano accomunati da due elementi fondamentali in una società democratica: la consapevolezza e la partecipazione. La consapevolezza è ciò che ci porta a definire i nostri valori, i nostri obiettivi, la nostra voglia di conoscere e comprendere le dinamiche sociali e naturali che ci coinvolgono come esseri umani. Unitamente, vi è la partecipazione, ovvero l’azione concreta che trae spunto dalla consapevolezza e rende viva la nostra società, mettendo a frutto il benessere degli individui, sia propria che quella altrui. Quel che ci spinge ad essere cittadini consapevoli e attivi, è la fiducia verso il prossimo, verso le istituzioni, verso le organizzazioni umane, alimentando quel capitale sociale sul quale reggono le nostre istituzioni e le società democratiche.
La fiducia è quel sale che permette di dare sapore al nostro futuro; è qualcosa che nonostante le incertezze del nostro tempo e dei secoli passati, ci ha spesso permesso di superare la soglia della mera speranza, permettendo il progresso, l’innovazione, la creatività della nostra società e ha permesso di promuovere idee e ideali, visioni del mondo, valori, tutti quanti basati su quella fiducia di cui dobbiamo nutrirci sempre, spingendo a desiderare anche un mondo migliore. Senza la fiducia, cessano le idee, le progettualità, i valori e gli ideali; cessa di esistere quella consapevolezza e quella partecipazione fondamentali nella nostra società. Cesserebbe di esistere anche la nostra società così come la conosciamo; è così anche la nostra democrazia. Democrazia che trova origine anche nelle pluralità degli interessi che, in fin dei conti, trovano sempre concretezza nel benessere degli uomini. Senza il benessere gli uomini non potrebbero vivere appieno la propria vita, né individuale, né tanto meno sociale.
La socialità dell’uomo lo spinge a fare del bene ed è alla genesi della nostra società civile che ci ha permesso di essere davvero umani, abbandonando l’idea del principio di stato di natura la cui idea cinica è che gli uomini fossero tra loro homo homini lupus, basata sulla sola e semplice sopravvivenza e sopraffazione del prossimo, dal puro e semplice egoismo comportando con sé la distruzione degli uomini. È la ragione umana dello stare in collettività, di fare del bene, che ha permesso agli uomini di porre la fiducia nelle istituzioni e nelle varie organizzazioni collettive.
Se c’è qualcosa che possa accomunare tutti noi, Comune, Consulte, associazioni, penso che possa essere tutto quanto appena detto. Noi non siamo soltanto la rappresentazione della più alta forma di società, ma siamo la più nobile forma di umanità che, oggi più che mai, è assolutamente necessaria. Ognuno di noi dovrebbe essere chiamato ad essere parte attiva della società che viviamo, ciascuno con i propri gesti, le proprie capacità, le proprie idee, nel solco di quella fiducia che è la sola porta che ci possa aprire al domani.