Pregiatissimo direttore,
un racconto molto significativo per i lettori del giornale ha colto il mio interesse.
In uno sperduto angolo dell'Africa viveva un re che amava le fiabe più di ogni altra cosa al mondo.
Diventato ormai vecchio, però, si annoiava perché ormai le conosceva tutte.
Un giorno allora fece annunciare in tutto il paese che avrebbe dato il titolo di principe a chiunque gli avesse saputo raccontare una fiaba nuova, in grado di suscitare la sua attenzione e la curiosità di conoscere il finale.
Numerosi cantastorie arrivarono da tutti gli angoli del reame e dai paesi vicini, ma nessuno colpì il suo interesse.
Un giorno un povero contadino bussò alle porte del palazzo per raccontare al vecchio re la storia di un agricoltore che aveva ammassato nel suo granaio il raccolto più ricco della sua vita. Purtroppo c'era un piccolo buco nel granaio e, quando tutto il grano fu portato dentro, una formica vi entrò e portò via un chicco.
«Molto interessante, continua!», disse il re. Il contadino proseguì: «Il secondo giorno un'altra formica passò nel buchino e portò via un altro chicco di grano; il terzo giorno accadde la stessa cosa....». Il re era ormai era molto interessato alla storia del contadino e chiese di tralasciare i dettagli per conoscere come sarebbe andato a finire tutto quel viavai di formiche nel granaio: «Vai avanti, non mi annoiare!», urlò il re rosso in viso; ma il contadino continuava. «Basta! Vai avanti!», ordinò il re. Il contadino sembrava sordo e proseguiva con la sua cantilena di formiche e chicchi di grano. Poi si interruppe per dire: «Mio re, questa è la parte più importante della storia: il granaio è ancora pieno di chicchi di grano».
Il sovrano allora esclamò: «Hai vinto! Ho capito che bisogna saper ascoltare gli altri con pazienza e umiltà».
Anche Sant'Agostino nel suo ampio epistolario raccomandava spesso il dono della pazienza come virtù indispensabile.
Grazie di cuore per l'ospitalità.
LA PAZIENZA
28/05/2025 - Luigi Bertolini