Carissimo direttore,
sono disgustato da come giornali e televisioni stanno parlando della morte di Papa Francesco: la maggior parte sta facendo analisi sociologiche e si sta sbizzarrendo a indovinare chi sarà il futuro Papa, mentre quasi nessuno sta davanti alla morte di questo grande e santo uomo pregando Dio che non la morte, ma la vita si affermi.
Io sento il bisogno di vivere questo momento con la domanda che pone, una domanda sul perché della morte e della vita, una domanda su ciò di cui consiste la vita di una persona.
E Papa Francesco è stato, in ogni istante della sua esistenza terrena, testimone di Gesù in cui tutto trova il suo senso vero.
È perché Gesù è risorto che si può stare davanti alla bara del Papa, è così che si può in questo momento di sconforto ritrovare la presenza misteriosa che rigenera la vita.
Sono grato a Dio che ci ha donato questo Papa che ha portato dovunque lo sguardo di Cristo e il suo abbraccio, sono grato dello scossone che il Papa ha dato alla Chiesa facendola diventare Chiesa in uscita, Chiesa tesa ad incontrare ogni essere umano là dove vive.
Stare davanti al Papa oggi è una grande occasione per comprendere maggiormente la sua consegna ad ognuno di noi, la consegna a vivere con il suo stesso sguardo, lo sguardo di Cristo.
Oggi il problema non è chi sarà il prossimo Papa, il problema è far mio l'insegnamento di Papa Bergoglio, vivere tutto per la gloria di Cristo.
L'INSEGNAMENTO DI BERGOGLIO
23/04/2025 - Gianni Mereghetti