CON "LO SPIRAGLIO DELL'ALBA" TEATRO MONOLITE FA IL PIENO DI PUBBLICO E DI CONSENSI
Spettatori catturati e conquistati dalla storia di Camille Claudel scritta e recitata da giovani drammaturghe e attori dell'associazione. La soddisfazione del regista, Alessandro Treccani: «Siamo sulla buona strada...»


La prima notizia (ma non ancora la più importante), all’interno della serata dello scorso venerdì 12 gennaio al cinema Al Corso di corso San Pietro ad Abbiategrasso, l’ha rilevata Alessandro Treccani accogliendo e salutando il pubblico accorso per assistere allo spettacolo “Lo Spiraglio dell’Alba”, prodotto e messo in scena da Teatro Monolite, l’associazione culturale di cui lo stesso Treccani fu, poco più di due anni fa, l’ispiratore e il fondatore: «Un teatro pieno come quello di stasera, qui ad Abbiategrasso, è qualcosa che mi emoziona e di cui vi ringraziamo, ma anche un fatto che mi fa dire che siamo in cammino sulla strada giusta, che sono orgoglioso e lieto di sottolineare che per la prima volta va in scena uno spettacolo completamente realizzato dal nostro gruppo, del quale io ho curato solo la regia, ma il cui testo è scritto da due autrici al loro esordio ed è messo in scena da due attrici e un attore, tutti quanti appartenenti al nostro gruppo, e dunque credo che questo sia il primo passo importante verso un futuro nel quale Monolite possa sfornare non solo attori in costante crescita, ma anche drammaturghi, per arrivare un giorno ad allestire una stagione completamente autoprodotta».
La seconda notizia (come in un crescendo) l’hanno invece data le autrici, Agnese Cazzalini e Rosa Migliorini, raccontando com’è andata: «L’associazione “Iniziativa Donna” ha proposto a Monolite di realizzare uno spettacolo su una figura femminile “minore” tra le tante che nella loro vita hanno subito forme di prevaricazione e il cui talento è stato oscurato… Tra quelle proposte, abbiamo scelto di lavorare sulla vicenda di Camille Claudel… E noi due, che siamo legate da profonda amicizia, incontrandoci per scrivere a proposito della sua storia ci siamo pian piano ritrovate ad essere in tre… a sentirci via via sempre più amiche anche di questa donna sulla cui vita abbiamo provato a costruire lo spettacolo che sta per andare in scena grazie al grande impegno dei nostri fantastici attori (Martina Colonna, Paolo Palmeri e Giulia Romano) e della scenografa, Chiara Guarino, che riesce sempre a realizzare cose incredibili sfruttando scarti e riciclando materiali destinati alla discarica… coniugando così il fatto che “siamo poveri” con il valore etico dell’anti spreco».
Terza notizia, la più importante: lo spettacolo incanta il pubblico, il testo è geniale, scoppiettante come la legna tenera, e l’affetto per la protagonista principale instillato tra il pubblico spande il proprio profumo per tutta la sala; i tre giovani attori sono travolgenti, la loro energia arriva, trabocca dalle voci, dalla parole, dai gesti, dai cambi improvvisi di registro (la tenerezza estrema di Camille per il padre che la comprende e che asseconda il suo amore per la scultura e il suo talento, e la tensione che sale a mille quando entra in gioco la madre, in un crescendo di incomprensione che diventa disprezzo e addirittura accusa e pretesto per farla rinchiudere in manicomio…). Un testo e uno spettacolo carichi di sentimento, capaci di rendere con efficacia e profondità l’amore travagliato tra Camille e il suo maestro e poi amante, Auguste Rodin, che arriva a impossessarsi anche del suo talento e alla fine le impedisce di far nascere il figlio che lei porta in grembo e che tanto desidera; come anche il legame di affetto profondo ed esclusivo con il fratello minore, Paul, che non basterà però a strapparla dalla reclusione del ricovero voluto dalla madre, subito dopo la morte del padre, perfino contro il parere dei medici.
In tanta tenebra, lo spiraglio dell’alba dov’è? C’è, questo è certo, e il lavoro di Monolite ce lo testimonia: non perdetevi, quando ve ne sarà la possibilità, l’occasione di rivederlo in scena là dove troverà spazio. L’effetto che forse farà anche a voi sarà quello di voler sapere tutto di questa donna “cancellata” e dunque “dimenticata” e di desiderare di poterla conoscere meglio attraverso le sue sculture.


15/12/2025 - Marco Aziani
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