
Una nonna scippata in pieno giorno, nel pomeriggio di ieri, martedì 16 settembre, riaccende i riflettori sull’allarme sicurezza in quello che si sta purtroppo candidando come uno dei quartieri più malfamati della città di Abbiategrasso, ovvero il rione della Folletta. È il marito, 64 anni, abbiatense da sempre, a lanciare il grido di aiuto e a chiederci di amplificarlo alla ennesima potenza. Motivo numero uno: quando a sua moglie è stata strappata la borsa che portava sulla spalla, insieme a lei c’erano la loro figlia e il loro nipotino di appena nove mesi.
Motivo numero due: sulla scorta della descrizione fornitegli da moglie e figlia, rientrate di casa di corsa dopo una telefonata convulsa nel corso della quale, sconvolte, gli avevano raccontato l’accaduto, è stato lui in persona sì a chiamare i Carabinieri, ma contestualmente a mettersi sulle tracce dello scippatore e a dargli la caccia seguendo il proprio fiuto, il proprio istinto e certamente anche il proprio coraggio, col risultato di riuscire a individuare il malvivente e di favorire così la possibilità per i militari dell’Arma di metterlo in stato di fermo, a disposizione dell’autorità giudiziaria, in attesa che il giudice per le indagini preliminari decida se convalidarne l’arresto.
«Il tizio che ha scippato mia moglie - racconta il marito - è un uomo di colore, vestito in modo elegante, che sono riuscito a ritrovare e a denunciare ai Carabinieri che, intervenuti prontamente, l’hanno prelevato. La cosa che mi manda il sangue al cervello è che dopo aver messo a segno la sua rapina se ne stava tranquillamente a bivaccare sotto i portici dell’ex A&O market di via Vespucci, insieme ad altri balordi, in uno dei luoghi che sono diventati il rifugio di perditempo che se ne stanno a far niente da mattina a sera, spesso ubriachi, o protraggono fino a tarda notte la loro presenza non certo rassicurante…».
La donna scippata, giovane nonna sulla sessantina, fortunatamente non si è fatta male, non è caduta a terra e forse non ha avuto nemmeno il tempo di accorgersi di quel che stava accadendo e la sua “fortuna” è non avere opposto istintiva resistenza, il che avrebbe potuto provocarle danni peggiori. «Sì, per fortuna nello strapparle la borsa non le hanno fatto del male - aggiunge il marito - ma lo spavento e la paura, sia per lei che per la figlia, sono stati terribili, un episodio devastante che certamente condizionerà le loro abitudini e la loro quotidianità… Hanno infatti già deciso che d’ora in poi con il bambino da sole non usciranno più…». E così dicendo, l’uomo conclude ribadendo una amarissima considerazione e rilanciando appunto un appello a chi governa la città e alle forze dell’ordine: «Proprio questo è il vero danno, al di là del contenuto della borsa - rimarca il nonno - e cioè il clima di paura che si diffonde e che non va bene per niente! Non stancatevi di scriverlo, perché non si può sopportare che questo accada e occorre tutti insieme fare qualcosa di buono per evitarlo!».
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