"UNO SGUARDO VERSO EST"
02/10/2021


Delitto e castigo


Irina Slavina, giornalista russa, 47 anni, si è uccisa un anno fa il 2 Ottobre 2020 a Niznij Novgorod. Irina, il suo nome significa "Dea della pace" ha scelto una morte atroce seguendo l´esempio di Jan Palach, bruciandosi viva come segno di protesta. Fu una professoressa di lingua e letteratura russa poi, divenne giornalista. All´inizio lavorò presso il quotidiano Pravda della sua Città poi, si mise in proprio nel 2015 fondando il suo giornale online di nome Koza. Aveva due idoli, la giornalista Anna Politovskaja, uccisa a Mosca nel 2006, e l´ex governatore della sua Città, il liberale Boris Nemtzov, ucciso nel 2015. Irina era sposata, aveva due figli e da sempre lottò per aver il diritto di essere libera, autonoma ed indipendente come giornalista. Non salì mai sul carro dei vincitori, non glorificò gli "straordinari successi" della politica ma cercò di raccontare i fatti che la stampa ufficiale ignorava. Desiderava avere il diritto al dissenso e tutte le sue inchieste andavano in quella direzione. Fu ostacolata, spesso multata con somme decisamente importanti ma scelse di non accettare il controllo costane sulla sua attività giornalistica. E´ morta a 47 anni, rimase fedele ai suoi ideali non accettando mai compromessi. Irina significa pace, tempo di pace...