"UNO SGUARDO VERSO EST"
21/08/2021


La primavera morì in Agosto


La notte fra il 20 e 21 Agosto 1968 la Cecoslovacchia fu occupata militarmente dall´URSS e da alcuni paesi aderenti al Patto di Varsavia. La primavera di Praga, conosciuta anche come il "socialismo dal volto umano" fu soffocata. In pochi mesi, A. Dubcek intraprese riforme importanti per dare maggior libertà ai suoi cittadini che però trovarono ostacoli ed irritazione da parte di Mosca ma anche di Varsavia, Berlino e Budapest. Nel 1968 l´Europa era divisa, Il muro costruito nel 1961 ne simbolizzava la separazione totale: l´Occidente da una parte, L´Est dall´altra parte. In questo contesto politico dell´epoca, la Primavera di Praga fu condannata al fallimento già dal Giugno di quell´anno. Il Cremlino mai avrebbe accettato le riforme che avrebbero potuto mettere in discussione il ruolo "guida" del partito comunista nelle società dell´Europa dell´Est. L´invasione della Cecoslovacchia fu un atto terribile, di violenza inaudita con conseguenze drammatiche sul Paese. Il numero delle vittime fu alto e, successivamente ci fu un´immigrazione dei cecoslovacchi verso il mondo libero che causò notevoli danni all´economia nazionale. I nuovi dirigenti, giurarono fedeltà assoluta a Brezhnev e venne quindi iniziato il processo di "normalizzazione" del Paese, che vuol dire il riportare tutti alla "normalità", esattamente come "schiavi sottomessi" dall´ideologia bolscevica. La Cecoslovacchia si liberò dall´occupazione e dalla dittatura 21 anni dopo, nel Novembre 1989.