"UNO SGUARDO VERSO EST"
26/08/2022


Il fascicolo n. 177


Nikolaj Gumilev, poeta, traduttore e critico letterario russo, fu fucilato all'età di 35 anni come "nemico del popolo" nei pressi di Pietroburg il 26 Agosto 1921. . Gumilev fu un uomo brillante, di grande talento, come poeta viene considerato uno dei più grandi. Fu un traduttore di grande qualità, tradusse anche Giacomo Leopardi, fu un viaggiatore instancabile, amava l'Africa. Sposato due volte, ebbe tre figli. Nel 1918 fece il più grande errore della sua vita, ritornò nella Russia ormai nelle mani di Lenin e dei bolscevichi ed il 6 Agosto 1921 fu arrestato. Il 21 Agosto, su ordine della Ceka, la polizia segreta, fu fucilato insieme ad altre sessanta persone, tutte "nemiche del popolo". Il suo corpo, insieme a quelli altri, fu buttato in una fosse comune. Gumilev fu cancellato in URRS come se non fosse mai esistito. Nel 1989 fu pubblicato il rapporto segreto N. 177 della Ceka, documento sconvolgente su vita e morte del poeta e nel 1991 Gumilev fu riabilitato dopo sessant'anni, riconoscendo la sua innocenza. Nel tempi bui della storia, quando stava per nascere la "nuova civiltà", dove il sole non tramontava mai, recitava la propaganda, Gumilev fu una delle tante vittimi del sistema. A Dzerzinskij, fondatore della Ceka, l'anno scorso fu eretto un monumento...